Terapia di gruppo
La psicoterapia riguarda sempre la persona intera: l’essere umano è un animale sociale, non può vivere in isolamento. Per vederlo nella sua interezza, bisogna vederlo in gruppo, in quello in cui vive e in cui sorgono i suoi conflitti, oppure, al contrario, in un gruppo di estranei in cui può ristabilire i suoi conflitti in cultura pura.
S.H. Foulkes
Secondo il modello gruppoanalitico, la sofferenza umana, l’ansia, la depressione, le somatizzazioni, nascono a partire da esperienze relazionali stressanti.
Il gruppo di psicoterapia, riproduce l’assetto relazionale naturale in cui si sviluppa la nostra mente e permette la riattualizzazione delle esperienze dolorose, la possibilità di descriverle e comprenderle attraverso le relazioni tra i partecipanti. I membri del gruppo, infatti, funzionano come uno specchio, permettendo così di percepire le proprie paure e i propri comportamenti disfunzionali.
La possibilità di rendere esplicito ciò che della nostra mente è difficile da comprendere, attraverso il confronto con gli altri, facilita il cambiamento.
Non ci sono controindicazioni particolari alla terapia di gruppo, spesso però la timidezza, la paura di parlare in pubblico o di caricarsi dei problemi degli altri, sembra un ostacolo alla possibilità di affrontare tale esperienza. Bisogna, però, precisare che i vantaggi del gruppo sono notevoli, compresa la possibilità di notare quanto nella nostra quotidianità viviamo isolati, chiusi nelle nostre strutture familiari e nelle nostre convinzioni.
Il contesto del gruppo aiuta a vedere se stessi e gli altri in modo diverso. Spesso infatti tale prospettiva viene meno in contesti di vita rigidi e questo determina un blocco dello sviluppo personale. Il gruppo psicoterapeutico può contribuire a rendere più fluida la percezione di se stessi aumentando il livello di tolleranza verso le proprie caratteristiche e verso quelle degli altri. Ciò potenzia in modo significativo la capacità di vivere le situazioni che si presentano e funge da fattore protettivo rispetto all’insorgenza della sofferenza.