Fobie
Ci sono molte cose nel mondo che ci fanno paura. Ma ci sono molte più cose nella nostra immaginazione che ci fanno paura.
Frederick W. Cropp
Per fobia si intende il timore irrazionale e incontrollabile di un oggetto o di una situazione in assenza di un reale pericolo. Le più conosciute sono: l’agorafobia paura degli spazi aperti, la claustrofobia paura dei luoghi chiusi, la zoofobia paura degli animali, l’eritrofobia paura di arrossire, la rupofobia paura dello sporco. Le fobie spesso sono associate al sentimento dell’angoscia e agli attacchi di panico. Possono presentarsi in forma mutevole o fissa, essere transitorie o invece croniche, e condizionare in modo più o meno invalidante la vita di una persona a causa delle restrizioni di evitamento a cui ci si sottopone.
Diversi autori in campo psicodinamico si sono occupati di spiegare le cause sottostanti, in particolare è interessante l’analisi di Winnicott. Egli sostiene che un ambiente sufficientemente supportivo e responsivo, in grado di contenere le angosce del bambino, favorirà in lui quella graduale autonomia che gli consentirà, nel tempo, di affrontare le separazioni, di esplorare il mondo, e di creare nuovi legami affettivi, insomma l’acquisizione di una sicurezza di base.
Trattamento delle fobie
L’obbiettivo della psicoterapia è l’acquisizione di queste sicurezze di base che permetta l’emergere di quella che Winnicott ha definito “la capacità di stare da soli” e al graduale sviluppo dei processi di mentalizzazione di esperienze e sensazioni corporee.
Laura Contran “Fobie” SPIWEB
In questo tipo di trattamento è particolarmente utile l’utilizzo delle seguenti terapie per facilitare una maggior connessione emotivo/somatica.